A chi sono dedicate le tre nuove sale aperte agli Uffizi
Le Gallerie degli Uffizi di Firenze hanno aperto tre nuove sale al secondo piano, completando un affascinante percorso artistico dedicato ai maestri fiorentini del primo Cinquecento. Andrea del Sarto, Fra Bartolomeo e una cerchia di artisti attivi nel ventennio iniziale del secolo sono i protagonisti di queste nuove stanze, che accolgono 25 capolavori. Collocate alla fine del Terzo Corridoio, queste sale concludono un viaggio cronologico attraverso l’evoluzione della pittura rinascimentale. Il percorso esplora una fase cruciale per lo sviluppo della “maniera moderna”, uno stile maturo che travalicò i confini di Firenze e influenzò profondamente la storia dell’arte.
Quali opere di Fra Bartolomeo si trovano agli Uffizi di Firenze
Fra Bartolomeo rappresenta un ponte tra il tardo Quattrocento e i giovani geni del Rinascimento, come Michelangelo e Raffaello. Le sue opere, intrise di spiritualità e monumentale equilibrio, anticipano il classicismo che caratterizzerà la generazione successiva. Il frate guidava una bottega nel convento di San Marco e la sua influenza si estese fino alla metà del Cinquecento, grazie alla conservazione dei suoi modelli grafici. Tra le opere esposte spicca la Visione di San Bernardo, dialogante con la Visitazione di Mariotto Albertinelli, compagno di bottega di Fra Bartolomeo. La loro collaborazione ha dato vita a composizioni solenni e pacate, ricche di paesaggi luminosi e profondità spirituale.
Cosa si può trovare nella sala di Andrea del Sarto agli Uffizi
Il cuore della seconda sala è dedicato ad Andrea del Sarto, considerato uno dei più grandi maestri fiorentini del primo Cinquecento. Le sue opere monumentali, originariamente create per altari di chiese, testimoniano ogni fase della sua carriera artistica. La Madonna delle Arpie, datata 1517, rappresenta un apice di equilibrio stilistico e cromatico. Questo capolavoro, proveniente dalla chiesa di San Francesco dei Macci a Firenze, mostra chiaramente perché Giorgio Vasari definì del Sarto “il pittore senza errori”. La sua influenza si estese ben oltre la sua morte nel 1530, lasciando un’impronta indelebile nella pittura fiorentina.
Dove si trovano i quattro pannelli della Camera Borgherini a Firenze
L’ultima sala completa l’esperienza con opere che riflettono la varietà dell’arte fiorentina del primo Cinquecento. Franciabigio, amico e collaboratore di Andrea del Sarto, è tra i protagonisti con la Pala di San Giobbe, tornata in mostra dopo sei anni. Questa sezione riunisce anche quattro pannelli che facevano parte della Camera Borgherini, un ciclo di decorazioni per una camera matrimoniale, realizzato da artisti come Pontormo e Francesco Granacci. Queste opere, divise tra diverse collezioni, sono ora esposte insieme, offrendo un raro scorcio sulla complessità e la raffinatezza della produzione artistica fiorentina dell’epoca. Il direttore degli Uffizi, Simone Verde, sottolinea come queste sale completino il racconto di Leonardo, Michelangelo e Raffaello, rivelando la profonda influenza che ebbero sugli artisti del loro tempo.