Esattamente cento anni dopo la sua ultima visita nella Capitale, Maurits Cornelis Escher (1898 – 1972) torna a Roma con una mostra completa, la più grande mai realizzata nel nostro Paese. Inaugurata il 31 ottobre, sarà aperta al pubblico fino al 1 aprile 2024, a Palazzo Bonaparte.
L’arte evolutiva del maestro olandese in un percorso inedito
Curata da Federico Giudiceandrea e Mark Veldhuysen, in collaborazione con la M.C. Escher Foundation e Maurits, questa eccezionale esposizione ospita oltre 300 opere. Tra cui icone riconoscibili come la “Mano con sfera riflettente” del 1935, il “Vincolo d’unione” del 1956, “Giorno e notte” del 1938 e la celebre serie Emblemata. Inoltre, i visitatori potranno ammirare la bellissima galleria di vedute e notturni di Roma, così come gli affascinanti scorci della costiera amalfitana, luoghi amati da Escher nelle sue visite primaverili. La mostra offre anche una serie di inediti, tra cui parti della “Metamorfosi” in una versione straordinariamente lunga di sei metri.
Secondo Iole Siena, presidente di Artemisia, questa mostra è il culmine di anni di ricerca e scoperte, rappresentando una tappa significativa nella celebrazione di Escher. Già nel 2013, Artemisia aveva dedicato una mostra all’artista al Chiostro del Bramante, un successo inaspettato che aveva attirato ben 30.000 visitatori. Oggi, Siena afferma che l’attuale esposizione è “la summa di tutto quello che è stato scoperto in questi anni ed è sicuramente la mostra più grande e completa mai realizzata sino a oggi.”
Escher: un viaggio nel suo universo di prospettive
Federico Giudiceandrea, uno degli esperti mondiali sull’artista olandese, aggiunge che la mostra è progettata per narrare l’evoluzione dell’arte di Escher. Le incisioni e le litografie, note in tutto il mondo, mescolano in modo magistrale arte, matematica, scienza, fisica e design. Ciò rende riconoscibili le sue opere anche a coloro che potrebbero non conoscerlo per nome. La mostra sottolinea anche l’influenza dell’Italia nella vita e nell’opera di Escher, con opere come la “Cascata” che presentano paesaggi italiani.
Un percorso completo attraverso la carriera di Escher, dalle sue radici nell’Art Nouveau agli anni trascorsi in Italia, la sua casa romana a via Poerio. Ci sono le “Tassellature” ispirate da Granada, le “Metamorfosi”, la struttura dello spazio e i paradossi geometrici. La mostra comprende anche una ricca galleria di angoli interattivi, consentendo ai visitatori di diventare protagonisti delle opere di Escher o di sperimentare le sue illusioni uniche che sfidano la percezione della realtà. Attraverso queste opere, Escher trasmette il messaggio che la realtà non è mai così semplice come appare e può essere incredibilmente complessa. Un concetto che si sposa con le scoperte della scienza del XX secolo.












