Man Ray e la sua fotografia hanno segnato il Novecento. Ora, una mostra al Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura a Genova celebra tutto questo. La mostra si è inaugurata sabato 11 marzo, e sarà aperta al pubblico fino al 9 luglio. In esposizione tutte le opere del maestro della fotografia e dell’arte figurativa fino al 1975.
La mostra presenta circa 340 opere dell’artista americano
Si tratta di un evento che rende omaggio alla straordinaria creatività del grande artista Emmanuel Radnitzky, meglio noto come Man Ray. Nato a Filadelfia nel 1890 e morto a Parigi nel 1976, Man Ray è stato uno dei più grandi fotografi del secolo scorso nonché un regista, scultore e pittore d’avanguardia. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Suazes, impresa culturale e creativa, ed è curato da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola. La mostra presenta circa 340 opere tra fotografie, disegni, dipinti, sculture e film. Grazie alla provenienza da importanti collezioni nazionali e internazionali, il percorso espositivo si presenta come un’opportunità imperdibile per gli appassionati di arte che desiderano immergersi nel fecondo periodo delle avanguardie di inizio Novecento.
Man Ray e l’esposizione divisa per sezioni a Genova
Nell’esposizione genovese si parte dai suoi esordi nella New York degli inizi del Novecento, passando per la Parigi delle avanguardie storiche degli anni ’20 e ’30. Si arriva poi agli ultimi anni della sua carriera e della vita trascorsi tra gli Stati Uniti e Parigi. La prima sezione della mostra presenta una serie di autoritratti dell’artista, nei quali già si ritrova quell’idea di corpo che sarà centrale in tutta la sua produzione. Questi autoritratti fotografici, tra cui il celebre con la barba tagliata a metà, sono affiancati da calchi dorati e maschere, rappresentando la continua rappresentazione di sé e della propria ambigua e sempre mutante identità. A questi autoritratti si aggiungono alcuni ritratti di Man Ray realizzati da grandi protagonisti dell’arte della seconda metà del Novecento come Andy Warhol, David Hockney e Giulio Paolini.
La seconda sezione della mostra si concentra sul rapporto di Man Ray con la metropoli americana di New York, dove l’artista tenne la sua prima personale alla Daniel Gallery nel 1915. In questo periodo realizzò alcuni dei suoi primi capolavori, come i collages della serie Revolving Doors e le due versioni della scultura By Itself. Fu proprio in questo periodo che Man Ray visse da protagonista la stagione del Dada americano assieme a Marcel Duchamp, suo mentore, amico e complice artistico di una vita e autentico faro dell’avanguardia mondiale nella prima metà del Novecento. Si continua poi con le sezioni “Corpo surrealista” e “Corpo, ritratto e nudo” fino a quella finale, che arriva alla metà degli anni ’70 del secolo scorso.