Dove è stato scoperto il villaggio del Neolitico in Marocco
Nel cuore del Marocco, a Khemisset, vicino a Fes, è stata fatta una scoperta archeologica che getta nuova luce sul passato agricolo del continente africano. Un team internazionale, che include anche un ricercatore italiano del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ha rinvenuto quello che è considerato il più antico e vasto complesso agricolo mai documentato in Africa, al di fuori della valle del Nilo. L’area, che copre circa 10 ettari, si estende su un territorio paragonabile a quello di antichi insediamenti come Troia, della prima età del bronzo, e fornisce nuove informazioni sul Neolitico nella regione del Maghreb.
Come si chiama il sito oggetto degli scavi in Marocco per il villaggio Neolitico
Il sito di Oued Beht, oggetto degli scavi, ha rivelato un’antica comunità agricola risalente al tardo Neolitico, tra il 3400 e il 2900 a.C. L’insediamento, sconosciuto fino a oggi, ha sorpreso gli studiosi per l’abbondanza di reperti rinvenuti. Tra questi, tracce di piante e animali domestici, ceramiche decorate con motivi policromi, strumenti in pietra, come asce levigate, e sistemi di stoccaggio delle merci, che confermano l’esistenza di un’economia agricola complessa. Questa scoperta riscrive il ruolo del Maghreb come centro di civiltà già in epoche remote, ben prima delle influenze greche o romane.

Quali istituti hanno collaborato per la scoperta archeologica in Marocco
La scoperta del sito è stata resa possibile grazie a una collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Archeologia e Scienze del Patrimonio del Marocco (INSAP), l’Istituto di Scienze dei Beni Culturali del CNR italiano, l’Istituto McDonald per le Ricerche Archeologiche dell’Università di Cambridge e l’Associazione Internazionale per gli Studi sul Mediterraneo e l’Oriente (ISMeO). Questa cooperazione ha permesso di portare avanti uno scavo complesso e meticoloso, che ha messo in luce un passato finora sconosciuto della regione. Il lavoro ha confermato ipotesi precedenti sulla presenza di scambi tra il Nord Africa e l’Europa, collegando Oued Beht a siti archeologici simili ritrovati in Spagna.
Qual era il ruolo del Marocco nel Neolitico?
La scoperta di Oued Beht getta nuova luce sul ruolo del Marocco nello sviluppo delle prime società complesse e negli scambi commerciali e culturali tra Africa ed Europa nel IV e III millennio a.C. Sebbene fosse noto che il Maghreb avesse avuto un’importanza durante il Paleolitico, l’età del ferro e il periodo islamico, il Neolitico era rimasto un capitolo mancante nella storia di questa regione. Grazie agli sforzi di archeologi come Giulio Lucarini del CNR, Youssef Bokbot dell’INSAP e Cyprian Broodbank dell’Università di Cambridge, ora è possibile comprendere meglio l’importanza di questa area nello sviluppo delle prime reti di scambio tra i due continenti.