Come riportato da The Hollywood Reporter i fratelli Russo torneranno in Marvel a partire dal 2026 per dirigere Avengers: The Kang Dinasty. La regia del blockbuster era stata inizialmente assegnata al regista di Shang-Chi e la leggenda dei dodici anelli, Dastin Daniel Cretton.
Le recenti crisi al box office dei prodotti targati Marvel-Disney hanno spinto il direttore creativo/padre padrone Kevin Feige a ritornare sui suoi passi, mettendo nuovamente a contratto i registi di Captain America: The Winter Soldier, Civil War e il dittico Avengers: Infinity War ed Endgame.
Analizziamo però la situazione, il perché sia una mossa idiota. Il rapporto dell’MCU col pubblico ha iniziato a incrinarsi a partire dal post-Avengers, nel 2020, con l’uscita in sala di alcuni titoli in periodo pandemico: il sopracitato Shang-Chi, Vedova Nera e The Eternals, per il quale Feige sperava di aver trovato la gallina dalle uova d’oro: la regista Chloe Zhao, fresca di Leone d’Oro e Oscar per Nomadland.
I dati economici, parlano però a sfavore di The Eternals: la già di per sé anonimità dei personaggi, congiunta a una pessima scrittura dei suddetti, ha creato una barriera tra pubblico e film, divenendo il terzo flop consecutivo in pochi mesi.
Tre progetti rischiosi, legati a personaggi minori, per non dire sconosciuti. Tentativi, seppur bizzarri, di rinfrescare il franchise. Subito dopo però, Feige è corso ai ripari, producendo un film di Spider-Man che è sostanzialmente un cinepanettone supereroistico nel quale i villain storici dei film di Marc Web e Sam Raimi tornano a fronteggiare l’uomo-ragno interpretato da Tom Holland. Poi, per non farci mancare nulla, ritornano anche gli Spider-Man interpretati da McGuire e Garfield.
Pochi mesi dopo, è la volta di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, che segna il ritorno al film di supereroi per Sam Raimi, dopo la trilogia di Spider-Man e Darkman: Raimi ha controllo creativo sul progetto e ne tira fuori un ottimo risultato, che è più un seguito apocrifo della sua trilogia de La casa, più che un film Marvel (e lo amiamo per questo).
Poi il nulla, il vuoto. Thor: Love and Thunder: diamo libertà creativa a Taika Waititi, cosa potrebbe andare storto? Un calcio in faccia avrebbe fatto meno male di quel film. Black Panther: Wakanda Forever? Tra le esperienze in sala più soporifere degli ultimi tempi: i film da dodici ore di Lav Diaz impallidirebbero dinanzi al film Marvel del 2022.
Arrivando allo scorso anno. Per quanto riguarda Ant-Man and The Wasp: Quantumania vi invitiamo a leggere la recensione datata febbraio 2023 qui, vi divertirà. L’unico vero successo di critica e pubblico targato MCU uscito negli ultimi due anni è Guardiani della Galassia Vol. 3. Scritto, prodotto e diretto da James Gunn. Come dite, che fine ha fatto Gunn? Ah sì, è passato alla concorrenza diventando direttore artistico del DC Universe per Warner, sta finendo di girare un Superman che sembra essere epocale.
Poi ci sarebbe anche The Marvels, ma facciamo finta di niente (qui la recensione).
È tutto sbagliato, negli ultimi cinque anni di MCU. E adesso? Adesso nel dubbio tiriamo fuori i morti dalle tombe: Deadpool e Wolverine esce tra pochi giorni, i fratelli Russo tornano nel 2026 e 2027, il sequel di Captain America è previsto per febbraio 2025.
Siamo nella situazione paradossale in cui Kevin Feige sta basando la propria linea editoriale produttiva sulla creazione di un effetto nostalgia, rispetto a personaggi, film e brand che nella peggiore delle ipotesi sono vecchi di dieci o quindici anni. Siamo alla frutta, cari lettori.
Se l’MCU dovesse rimanere in vita fino al 2028 sarebbe un miracolo, sono i numeri a dirlo. Non apriamo la parentesi sulle serie tv Marvel perché non vogliamo farci troppo male.