Il 6 settembre 2020 Willy Monteiro Duarte è stato brutalmente assassinato a Colleferro (RM) in seguito a una colluttazione ingaggiata con un gruppo di bulli, intenti ad aggredire un suo amico.
Monteiro Duarte, di origini capoverdiane, con la sua morte ha scosso l’opinione pubblica. La sua storia, ha raggiunto in poche ore le orecchie di milioni di utenti online, fino ad arrivare alle più alte cariche dello stato, come il Presidente Mattarella, che gli ha conferito la medaglia d’oro al valore civile.
Il 31 agosto 2024, quasi quattro anni dopo quel nefasto 6 settembre, Willy tornerà al mondo, si fa per dire: all’ottantunesima Mostra del Cinema di Venezia, nel corso di una proiezione speciale ospitata dalla suddetta (sebbene il cortometraggio in questione sia slegato dalla sezione ufficiale della kermesse).
Il corto, dal titolo Willy – Different Is good, è stato realizzato in animazione 3D dagli studenti di Side Academy, col sostegno del corpo docenti (tra i quali spicca Sarah Arduini, effettista che lavorò al live action de Il libro della giungla, premiato con l’Oscar ai migliori effetti speciali nel 2016). Alla premiere mondiale del film, presenzieranno gli studenti della Side Academy. Insieme a loro, il corpo docenti di cui sopra e il CEO Stefano Siganakis.
Sono previste altre personalità di spicco all’evento, su tutti il direttore artistico di Ubisoft e la sorella di Willy Monteiro, Milena. La proiezione avrà luogo il 31 agosto alle ore 19:00, nella Sala Tropicana dell’Hotel Excelsior, a pochi passi dal Palazzo del Cinema e il suo red carpet.
Sono state impiegate centomila ore di lavoro, distribuite nell’arco di un triennio, coinvolgendo circa settanta studenti. Più di ottomila i frame prodotti dagli animatori di Side Academy, guidati dalla Arduini. Per la produzione, è stato utilizzato l’Unreal Engine, nome che incuriosirà i gamer più accaniti.
Si tratta del motore di gioco sfruttato nel corso degli ultimi anni per la lavorazione di titoli best seller, da Fortnite a Cyberpunk 2077.
Nel cortometraggio, Willy è interpretato da un piccolo alieno, minacciato da un gruppo di bulli intenzionato a riprendere in video il pestaggio ai suoi danni, così da poterlo condividere sui social.
Il sofisticato motore di gioco, congiunto alla messa in scena di un ambiente cartoonesco, rievoca il tragico delitto razziale di Colleferro, dissociandosi però dal nefasto epilogo, divenuto fatto di cronaca nera. Siccome il cinema di fiction permette alle differenze di farsi mezzo, permettendo loro di far evolvere la società, evitando il conflitto.