E’ Lina Sastri l’ambasciatrice nel mondo dell’Ischia Global Film Music Festival, la cui 22esima edizione è stata presentata oggi nella sala direzione del Vulcano Buono di Nola. Sastri ha recentemente portato nelle sale il suo primo film, autoprodotto, diretto e interpretato, dal titolo “La casa di Ninetta”.
Il suo primo film da regista, La casa di Ninetta, è stato visto e apprezzato. Che sensazione ha di questo lavoro che ha proposto al pubblico?
La casa di Ninetta è un film povero, piccolo. Nel senso che l’abbiamo realizzato con grande fatica e con pochissimi mezzi. Parla di una donna, di una famiglia, di un amore ed è dedicato a Ninetta, mia madre. Inoltre è ambientato a Napoli, con tutti i suoi colori e le musiche di Adriano Pennino, per non parlare degli splendidi attori ne hanno fatto parte. La mia sorpresa tutte le volte è che questo film arriva ai cuori delle persone: giovani, anziani, famiglie. È meraviglioso arrivare ai cuori di tanta gente.
Per lei cosa ha rappresentato essere sul set e parlare di qualcosa che la riguarda personalmente?
Avevo già scritto il libro omonomo da cui è tratto il film, da cui ho tratto prima un monologo teatrale, poi la sceneggiatura del film, che ho prodotto io stessa, grazie però a Run Film, ai fratelli Cannavale, a Rai Cinema, alla regione Campania e al Ministero. Ci ho messo sette anni a realizzarlo, ho revisionato la sceneggiatura sette volte. Non c’era il tempo di pensare a quello che significava. È stata la mia prima regia, per cui io avevo l’idea precisa di quello che volevo girare, di quel che volevo vedere. E così ho fatto.
La regia, in assoluto, la stimola come pensiero?
Ho fatto tanti film come attrice. Però fare l’attore sul set non è la stessa cosa di fare la regia. Regia è creare il film. In quanto attore, dai al film la sua identità e se c’è un altro al tuo posto, il film cambia. Un film è una visione dell’insieme. Una scelta, di un punto di vista piuttosto che di un altro. Un montaggio, insieme al montatore, di un momento piuttosto che di un altro. Un colore da utilizzare, insieme al direttore della fotografia, che è il colore del film, che è quel cielo, che è quel mare. Dunque la regia è proprio creare la storia, è bello. Spero mi potrà succedere ancora.