“Siamo tutti un po’ mostri, ma solo alcuni di noi lo nascondono meglio degli altri”. Questa è la frase che meglio descrive il film “Lo strangolatore di Boston”, il nuovo thriller psicologico diretto da Matt Ruskin, da qualche giorno presente su piattaforma Disney+ e interpretato dalla talentuosa Keira Knightley. Ecco la nostra recensione.
Lo strangolatore di Boston e le altre prove al cinema
Già anni fa altri registi si erano cimentati a raccontare questa storia, ma “The Boston Strangler” non è in alcun modo, ad esempio, il remake del film del 1968 di Richard Fleischer con Tony Curtis. È anche molto più vicino ai fatti, infatti è ispirata alle confessioni di uno degli indagati pagate dal suo avvocato e che ha dato origine a un libro e un adattamento cinematografico. La trama del film si svolge a Boston, nella metà degli anni ’60, quando la città era sotto il terrore di un serial killer noto come “Lo Strangolatore di Boston”.
Keira Knightley qui interpreta il ruolo della giovane e ambiziosa giornalista del Boston Record, Loretta Mc Laughlin, stanca degli incarichi nell’inserto moda del giornale, che cerca di fare luce sul caso del serial killer e di trovare una storia esclusiva. La sua ricerca la porta ad incontrare il giovane detective Conley, interpretato da un impeccabile Alessandro Nivola, il quale diventa presto il suo confidente e la sua guida in un mondo pieno di intrighi, segreti e insidie.
Ritmo analitico ma coinvolgente su un caso di cronaca degli anni ’60
Il film è stato realizzato con una regia interessante e un’attenzione particolare ai dettagli che si può notare in ogni inquadratura. La fotografia è in perfetta sintonia con il periodo storico in cui si svolge la trama, il che contribuisce ad immergere lo spettatore in un’atmosfera cupa e opprimente. Keira Knightley è strepitosa nel ruolo della giornalista, dimostrando ancora una volta di essere una delle attrici più talentuose del nostro tempo. In generale, “Lo strangolatore di Boston” è un film che non delude le aspettative. La trama è coinvolgente, anche se il film è piuttosto lungo (quasi due ore) ed analitico. Il film riesce comunque a mantenere alta l’attenzione dello spettatore fino alla fine. Se perciò siete appassionati di thriller psicologici, “Lo strangolatore di Boston” è sicuramente un film da non perdere.
