Jude Law protagonista della nuova fatica di Justin Kurzel, The Order, che vede tra i suoi protagonisti anche Nicholas Hoult e Tye Sheridan.
Quello di Kurzel è un poliziesco con atmosfere western, che ricorda quasi quelli a noi più vicini, sceneggiati da Taylor Sheridan. Law interpreta un agente federale inviato dal Federal Bureau of Investigation in Ohio, per investigare su una setta di suprematisti bianchi interessata alle rapine in banca e ai furgoni portavalori.
I suprematisti della setta vivono in una comunità fuori Denver, in cui le abitazioni sono tappezzate da simboli inneggianti al nazismo. Le bandiere nazionalsocialiste, accompagnate da quelle federaliste, sventolano fuori il modesto municipio, presieduto dal leader del culto, un pastore.
La dimensione della setta è pretesto per inscenare un conflitto biblico insito in essa (il Dio cristiano, voce del credo e l’angelo ribelle). Una scissione è in atto, con la fazione capitanata da Bob (Hoult) disposta a tutto pur di velocizzare il processo che porterà gli ariani a insediarsi negli emisferi della politica statunitense, insediando irreversibilmente il seme del fascismo nel suolo americano.
Il flusso degli eventi di The Order scorre come nella più classica delle cacce all’uomo. Una serie di inseguimenti mozzafiato, tentativi di adescamento dei membri della setta e il loro leader (Hoult), raccontati dalla prospettiva di un uomo vuoto, ormai lontano dai propri familiari per via della missione speciale che gli è stata assegnata. Ha evidenti problemi di alcolismo e di gestione della rabbia, legata a patologie cardiologiche.
Il detective Husk di Jude Law non è altro che un uomo ormai impotente, il cui corpo, valutandone l’autonomia per lavorare sul campo, è ormai all’ultima chiamata. Il più classico degli eroi frustrati tipico del genere. Il conflitto che alza l’asticella nello splendido film di Justin Kurzel sta nei parallelismi che cela dietro i suoi protagonisti.
Le donne, in The Order, eseguono ordini, per mano del leader dell’Ordine suprematista, sebbene dispensino la verità, come fossimo in un epico dramma di cappa e spada à la Kurosawa. Statuine relegate alla cucina, con uno sguardo violentemente lucido sui fatti.
Gli uomini, al contrario, sono in competizione tra loro. Sono due macho, Law e Hoult, in sfida tra loro, come fossimo in un crime in stile Michael Mann (in stile Heat – La sfida, per capirci). Gli uomini di Kurzel, vivono con la necessità impellente di uscire dall’occhio del mirino del fucile da caccia. Di potersi sostituire l’uno all’altro nella posizione dominante del cacciatore.
L’ultima inquadratura ci invita a crederlo, quando Husk prende la mira su un cervo, senza però premere il grilletto. Ciò che conta è averlo sott’occhio, tenerlo confinato nel cerchio del mirino del fucile da caccia. Così come domare l’Ordine è l’unico obiettivo per Husk.