Home » Luca Carboni, Rio Ari O: una mostra celebra i quarant’anni di carriera
La mostra “Rio Ari O” segna un traguardo importante per Luca Carboni, che festeggia quarant’anni di attività artistica. Dall’uscita del suo primo album nel 1984, “E intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film”, la sua carriera è stata un susseguirsi di successi musicali, ma anche di esplorazioni artistiche meno conosciute. L’evento, curato dal critico d’arte Luca Beatrice, propone uno sguardo sul legame tra la produzione musicale di Carboni e la sua passione per il disegno e la pittura. Ogni album diventa una tappa di un percorso creativo che va oltre le note, coinvolgendo anche l’arte visiva.
La mostra sarà allestita dal 21 novembre al Museo della Musica di Bologna e si concluderà l’8 febbraio 2025, in concomitanza con ArteFiera. Con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna, e con il supporto di diversi partner locali, l’esposizione si svolgerà in cinque stanze, ciascuna dedicata a un aspetto diverso della carriera di Carboni. Oltre 50 opere pittoriche saranno esposte, molte delle quali inedite, realizzate dall’artista a partire dagli anni ’80. Ogni stanza rappresenta un frammento della sua lunga carriera, con una particolare attenzione per il legame tra Bologna e l’arte di Carboni, che nelle sue opere ritrae strade, portici e chiese della sua città natale.
Il cuore della mostra sono le opere pittoriche di Carboni, ispirate da una varietà di soggetti: dalle figure femminili alle architetture cittadine, dai cartelli stradali ai colori delle bandiere. Carboni usa diverse tecniche, mescolando tempera, acrilici e spray su supporti alternativi come legno di recupero, ferro e cartone. Questi lavori, che vanno di pari passo con la sua musica, mostrano un lato più intimo e personale dell’artista, poco conosciuto dal grande pubblico. L’esposizione vuole infatti raccontare non solo il successo musicale, ma anche il percorso creativo nascosto, quel diario visivo che ha accompagnato ogni album e ogni tour.
L’esperienza non si ferma alla pittura: la mostra include anche un percorso sonoro che coinvolgerà i visitatori con registrazioni inedite, demo e audio estratti da sessioni in studio. Il viaggio culmina in una sala dove musica e immagini si fondono in un’esperienza multisensoriale, offrendo un “dietro le quinte” del processo creativo di Carboni. Per completare l’evento, i portici del Pavaglione a Bologna ospiteranno su larga scala alcuni autoritratti di Carboni, come una ghost track visiva che estende l’esperienza della mostra al di fuori del museo.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: Lumos - Animalsland - Findyourtravel - Foodando - Nearfuture
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