Home » Sanremo 2024, la Sala Stampa: vincono le donne, è il festival contro il patriarcato
Il nostro Paese molto spesso è permeato da discorsi accesi sul patriarcato, e molto spesso da polemiche inutili, si sa. In un contesto del genere, si è dovuto attendere il Festival di Sanremo 2024, guidato dalla quinta conduzione di Amadeus, per rompere gli schemi consolidati. Rispetto all’anno scorso, caratterizzato da una sfarzosa ostentazione di glamour e discorsi quasi accademici, quest’anno i toni sono stati più pacati, ma più incisivi nell’affrontare tematiche femministe. Pensiamo soltanto che l’ultima donna a trionfare a Sanremo risale al 2014 (Arisa). Ecco, le canzoni di quest’anno hanno invertito le dinamiche di genere, con gli uomini che interpretano ruoli più sottomessi e riflessivi, quasi da valletti. Dai “velini” come Mengoni a Mahmood, vincitore seriale ma più consapevole, il palcoscenico è stato dominato dalle voci femminili, con tre donne sul podio della sala stampa: Bertè, Angelina Mango e Annalisa.
E dunque, inaspettatamente, Sanremo ha dato voce al girl power senza bisogno di quote rosa. Le papabili vincitrici come Annalisa e Alessandra Amoroso si sono trovate a competere con una schiera di donne determinate a conquistare il palcoscenico. Mentre gli uomini si sono trovati relegati a ruoli più secondari, le donne hanno brillato per la loro autenticità e forza espressiva. Non si è trattato solo di una questione di genere, ma di una vera e propria rivoluzione nel mondo della musica italiana, dove le donne si sono imposte non solo come interpreti, ma anche come portatrici di messaggi potenti e significativi.
La prima serata del festival ha dimostrato che il vero successo non risiede solo nella capacità di intrattenere, ma anche nell’abilità di veicolare messaggi importanti. Mentre alcuni artisti maschili hanno tentato di emulare figure internazionali di successo, come Diodato, è stato il talento e l’autenticità delle donne a emergere. Una Loredana Bertè ultrasettantenne in minigonna a rivendicare la propria ritrovata libertà. E poi Angelina Mango, giovane e molto promettente, Annalisa ormai lanciatissima, Emma e Alessandra Amoroso, hanno dimostrato che il futuro della musica italiana è femminile e che le donne hanno molto da dire e da offrire al panorama musicale nazionale e internazionale. Ora aspettiamo i verdetti delle altre giurie. Confermeranno questo trend?
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
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