Home » La Ferocia di Nicola Lagioia: rispolveriamo un libro dallo scaffale
La Ferocia non è solo un romanzo ma un modo di vivere. In questo periodo in cui negli ambienti letterari non si sta parlando d’altro della successione di Nicola Lagioia alla direzione del Salone del Libro di Torino, andiamo a rispolverare uno dei romanzi più interessanti dell’autore pugliese. In particolare ci riferiamo appunto a “La Ferocia”. Leggere questo romanzo non è facile. Non perché non sia credibile la storia su cui si regge, anzi! Se tuttavia si cerca scorrevolezza o una lettura veloce, meglio astenersi. Questo libro si confà alla natura dei lettori meditativi.
Dunque, questo libro richiede abnegazione e adattamento. Ci spieghiamo meglio: via via che si procede con la lettura si capisce che bisogna soffermarsi su ogni singola parola per cogliere il senso del tutto, e se non si vuole perdere il filo del discorso. Lagioia procede per visioni, lampi, flashback, minuziose descrizioni di oggetti, animali, comparse. Per dirla con linguaggio cinematografico: va avanti con continui pianisequenza. Ora, occorre abituarcisi. Molti infatti hanno mollato “La ferocia” giudicandolo ridondante, eccessivamente lento, quasi snervante e noioso. Eppure, arrivati a pagina 150 (su 411 pagine) la lettura comincia a spiegarsi spedita.
Alla fine si tratta di un romanzo che mette a nudo le miserie e gli scandali di una famiglia alto-borghese di Bari, e per quello è stato paragonato a Jonathan Franzen. In realtà con Franzen Lagioia non ha molto in comune. Se l’americano ti trascina nella psicologia dei suoi personaggi puntando molto sull’identificazione empatica del lettore, Lagioia quasi te li fa odiare i suoi personaggi, ti tiene a distanza e ti mostra più che altro le meschinità e, appunto “La ferocia” del creato. Sicuramente un gran bel libro, ma lo scrittore è migliorato nel tempo: meno tavolo da autopsie e più vicinanza con quello che è l’essere umano. Ci auguriamo che il suo successore al Salone del Libro sia ugualmente all’altezza del compito.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
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