Chi ha donato l’appartamento romano di Pasolini allo Stato
Pietro Valsecchi, noto produttore cinematografico e televisivo, ha deciso di donare allo Stato italiano l’appartamento situato in via Giovanni Tagliere 3 a Roma. Non si tratta di un semplice appartamento, ma del rifugio di Pier Paolo Pasolini con la madre, tra il 1951 e il 1954, durante il periodo in cui insegnava a Ciampino e scriveva il suo primo romanzo, “Ragazzi di vita”. Il gesto di Valsecchi rappresenta un importante contributo culturale. Questa storica dimora sarà trasformata in un vivace centro di aggregazione per giovani e residenza per artisti.
Quando si è svolta la cerimonia di donazione dell’appartamento di Pasolini allo Stato
La cerimonia ufficiale della donazione si è svolta il 24 luglio presso il Ministero della Cultura, alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del sottosegretario Gianmarco Mazzi. Erano presenti anche il direttore generale Musei, Massimo Osanna, il capo di gabinetto Francesco Gilioli, Pietro Valsecchi e il notaio Vittorio Occorsio. Durante la cerimonia, è stato sottolineato come questo atto simbolico prepari le istituzioni a celebrare adeguatamente il cinquantesimo anniversario della morte di Pasolini nel 2025, trasformando l’appartamento in un centro di studi e residenza artistica.
Cosa diventerà la casa romana di Pasolini donata allo Stato
Dopo i necessari interventi di adeguamento, il Ministero della Cultura, in collaborazione con Valsecchi, aprirà al pubblico questo spazio, promuovendo la conoscenza dell’opera di Pasolini. L’iniziativa sarà gestita dalla Direzione generale Musei e si integrerà con le attività dell’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo, che già ospita altre case museo. Questo progetto mira a creare un hub culturale innovativo, favorendo lo sviluppo della creatività giovanile e offrendo un luogo di studio e riflessione sulla vasta eredità intellettuale di Pasolini.
Cosa dicono le istituzioni sulla donazione della casa romana di Pasolini allo Stato
Massimo Osanna ha espresso grande entusiasmo per questa nuova acquisizione, sottolineando come la casa di Pasolini arricchisca il patrimonio culturale nazionale. Il nuovo centro non sarà solo un museo tradizionale, ma un luogo dinamico di incontro e scambio creativo. Anche Pietro Valsecchi ha ribadito l’importanza di questa donazione, affermando che la casa diventerà un luogo di ispirazione per poeti, artisti e studiosi di tutto il mondo. Situata nei pressi di Rebibbia, questa dimora ha ispirato molte delle opere di Pasolini, offrendo una profonda comprensione della realtà sociale dell’epoca e continuando a rappresentare una fonte di ispirazione per le generazioni future. Per il ministro Sangiuliano, infine: “È doveroso celebrare la sua memoria e con questo atto le istituzioni si preparano al meglio per creare, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte nel 2025, una casa museo che diventi un centro di studi”.