Ernest Hemingway, il leggendario autore statunitense, noto per il suo stile franco e la sua prosa incisiva, ha tenuto il mondo con il fiato sospeso quando la notizia dei suoi strazianti incidenti aerei consecutivi in Africa è emersa. Una lettera manoscritta da Hemingway al suo avvocato Alfred Rice, che racconta in dettaglio le sue ferite, è stata recentemente venduta all’asta per la cifra di 237 mila 55 dollari presso la casa d’aste Nate D. Sanders Auctions di Los Angeles.
Il safari e il leone dal cuore di Africa
Nel manoscritto di quattro pagine, Hemingway (Premio Nobel per la letteratura), rivela con straordinaria franchezza il trauma subito dopo il suo coinvolgimento in due incidenti aerei consecutivi in Uganda nel gennaio 1954. Le sue parole dipingono un ritratto commovente delle ferite interne, compreso un rene rotto, il fegato e la milza feriti, e ustioni gravi su entrambe le mani.
Il 23 gennaio 1954, Hemingway e sua moglie Mary stavano concludendo un safari in Africa e si imbarcarono su un volo per fotografare le maestose cascate Murchison in Uganda. Il destino prese però una svolta crudele quando il loro Cessna si schiantò durante un tentativo di atterraggio di emergenza, cercando di evitare uno stormo di ibis. La notte trascorsa nella giungla sembrava segnare la fine di un’icona letteraria. Ma il futuro aveva altri piani. Il giorno seguente, a bordo di un secondo volo, si verificarono orrori impensabili: l’aereo prese fuoco durante il decollo, si schiantò e esplose. Ernest e Mary riportarono ferite gravissime, che avrebbero lasciato un’impronta indelebile sulla vita dello scrittore.
Hemingway e la lettera del 17 aprile 1954
In una lettera scritta il 17 aprile 1954 (erroneamente datata 1953), Hemingway si apre con sincerità sulla sua condizione fisica debilitante. Il suo braccio destro era stato ustionato fino all’osso, rendendolo incapace di scrivere lettere, e le sue mani erano bruciate e afflitte da ustioni di terzo grado. Nonostante tutto, con coraggio, Hemingway afferma di essere un “bravo ragazzo” e che “tutto va bene qui”. Ma la lettera non si limita a parlare delle ferite fisiche. Hemingway esprime anche la sua frustrazione per le spedizioni sbagliate di Abercrombie & Fitch, il rivenditore americano di moda e armi. Questo errore li aveva costretti a utilizzare una pistola in prestito per l’uccisione del suo “primo leone” in Kenya, una situazione che metteva in pericolo sia la sua vita che il suo sostentamento.
Questa lettera, parte di una collezione di nove autografi di Hemingway che coprono il periodo dal 1939 al 1958, offre un’immersione profonda nella mente e nella vita dell’acclamato autore, mostrandoci il suo spirito indomito anche nelle situazioni più difficili. Hemingway rimarrà per sempre un’icona della letteratura mondiale, non solo per le sue opere, ma anche per la sua incredibile resilienza e forza di volontà.