Nel vasto ambito della letteratura gotica e del sovrannaturale, il mito di Dracula ha sempre brillato come un protagonista assoluto. Poca gente perà sa dell’equivoco che ha dato vita a questa leggenda iconica. Il Professore Francesco Paolo de Ceglia, esperto di Storia della scienza presso l’Università di Bari, svela questo intricato intreccio storico. E lo fa nel suo recente saggio “Vampyr. Storia naturale della resurrezione” pubblicato da Einaudi. Vediamo cosa dice in questo saggio

L’anno dei vampiri: il 1732, quando tutto nacque
Nel lontano 1732, ben prima che il celebre conte Dracula camminasse tra le pagine della letteratura, un’incredibile storia affascinò l’Europa centrale e orientale. I giornali dell’epoca annunciarono una strana minaccia: vampiri, o qualcosa di simile, si stavano preparando per invadere il continente. Questa vicenda divenne di pubblico dominio e gettò le basi per la nascita del mito.
É lo stesso prof. De Ceglia a spiegare il fatto al quotidiano La Repubblica: “Nel contesto dell’inizio del Settecento, la Monarchia asburgica espandeva i propri territori verso est, incluso l’acquisizione della Serbia dall’Impero ottomano. In questa regione, l’antica credenza dei morti che ritornavano a camminare tra i vivi era radicata. Non lo sapevano gli Austriaci, che erano ignari di questa superstizione. Vennero allertati da strani eventi verificatisi in piccoli villaggi, in cui la gente moriva in modo sospetto, probabilmente a causa di epidemie o condizioni di vita difficili. I militari austriaci inviarono medici a indagare e condurre autopsie. Mentre i locali ripetevano ossessivamente la parola “Vampyr”, un termine sconosciuto agli occidentali, che presto si diffuse nei loro resoconti. Uno di questi documenti, misteriosamente, giunse fino in Olanda, dove un giornale in lingua francese, accessibile alla comunità internazionale, lo pubblicò. Fu così che nel 1732 iniziò l’anno dei vampiri, con la notizia che si propagava da un giornale all’altro, anticipando l’era delle fake news virali”.
Il conte Dracula e la trasformazione del vampiro
Con il passare del tempo, la letteratura ha ripreso questa storia oscura, ma solo dopo che la paura iniziale si era dissolta. Opere come “Lenore” (1773) di Burger e “La Sposa di Corinto” (1797) di Goethe hanno reinterpretato il mito. Questo processo di reinvenzione è culminato con “Dracula” (1897) di Bram Stoker, il quale ha definitivamente impresso il vampiro nell’immaginario collettivo. Il vampiro, inizialmente associato all’orrore, è stato progressivamente erotizzato nel corso dell’Ottocento fino ai giorni nostri, quando ha perso gran parte della sua sinistra inquietudine per diventare un seduttore. Da “Twilight” con il suo vampiro “vegetariano” a “True Blood” con vampiri che si nutrono di “sangue artificiale,” il mito di Dracula ha subito una metamorfosi senza precedenti.
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