La vita di chi resta è uno dei titoli più interessanti che sono usciti nel mese di febbraio. L’autore è Matteo Bianchi, e la casa editrice Mondadori. Si tratta di un vero e proprio viaggio nella mente del protagonista, nei suoi sentimenti e in quello che ha provato in 25 lunghi anni di elaborazione del lutto dopo la perdita del compagno, per suicidio.
I libri possono aiutare? Nel caso di Bianchi sì
In pratica la storia è molto scarna, ma potentissima: dopo sette anni di relazione S. e Matteo si lasciano, e mentre S. sta portando via gli scatoloni da casa, dopo qualche settimana invia questo messaggio a Matteo: “quando torni io non ci sarò già più”. Senza dare peso a queste parole, in realtà Matteo si troverà a fare i conti con il suicidio di S. e per venticinque lunghi anni dopo quel giorno (siamo nel 1998, e il romanzo si ambienta nel 2023) dovrà fare i conti con una brutta depressione a seguito di questo colpo. Vent’anni di silenzio, senza più scrivere, ma leggendo molti libri. Non sempre i libri possono aiutare, ma nel caso di Matteo sì.
La vita di chi resta può essere un manuale di sopravvivenza
Consigliamo questo libro a chi sta cercando di uscire da un periodo molto brutto della propria esistenza, ma anche a chi cerca speranza nell’andare avanti nei bui eventi della vita. La lettura risulterà di sicuro piacevole anche solo a chi cerca una storia corposa da leggere. Matteo Bianchi ci ha regalato pagine di estrema bellezza, in cui tutto appare, finalmente, chiaro. Dopo anni ed anni di domande e afflizioni, finalmente la scrittura e la lettura possono restituire la bellezza della vita. Si guarda, perciò, in fondo al futuro con sollievo, lieti che tutto questo sia servito. I lettori vengono resi partecipi di tutto questo percorso, e ne traggono indubbiamente giovamento.
