Home » Rivedono la luce tesori dell’epoca dei vichinghi
Il Museo Moesgaard di Aarhus ha annunciato l’importanza della scoperta, sottolineando la sua eccezionalità. Questi gioielli, usati sia come ornamenti che come valuta, erano realizzati secondo uno standard di peso fisso, offrendo preziose informazioni sul commercio vichingo. Uno dei braccialetti, a spirale, mostra influenze russe o ucraine, mentre altri simili sono stati trovati in Irlanda, dimostrando i collegamenti della Scandinavia con l’Est e l’Ovest. La scoperta è stata fatta da Gustav Bruunsgaard, uno studente di archeologia di 22 anni, che con un metal detector ha trovato il primo braccialetto, seguito da altri sei. Gli archeologi ritengono che questi oggetti siano stati sepolti intenzionalmente, ma mai recuperati.
I Vichinghi erano noti per essere abili agricoltori, commercianti e guerrieri. Coltivavano cereali, allevavano bestiame e pescavano. Oltre all’agricoltura, praticavano il commercio lungo le coste e attraverso le rotte fluviali, scambiando beni come pellicce, ambra, metalli preziosi e armi. Erano anche noti per le loro incursioni, saccheggiando monasteri e insediamenti in Europa per ottenere ricchezze.
Le navi vichinghe, chiamate “drakkar” o “knarr”, erano lunghe e strette, con una chiglia bassa che permetteva loro di navigare sia in mare aperto che lungo fiumi e coste. Queste navi erano leggere e veloci, con una vela rettangolare in lana e remi per la propulsione. La loro costruzione permetteva ai Vichinghi di compiere rapide incursioni e di spostarsi velocemente tra le varie regioni.
La mitologia era centrale nella vita dei Vichinghi, influenzando le loro credenze, rituali e pratiche quotidiane. Gli dèi della mitologia norrena, come Odino, Thor e Freyja, rappresentavano forze della natura e valori essenziali come la guerra, la saggezza e la fertilità. Le saghe e i miti tramandati oralmente erano fondamentali per preservare la storia e l’identità culturale del popolo vichingo.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
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