Home » Cecco del Caravaggio: una mostra a Bergamo ne celebra il talento
Fino al 4 giugno, gli spazi rinnovati dell’Accademia Carrara di Bergamo ospitano una mostra interessante su Cecco del Caravaggio. Si tratta uno dei pittori più noti del Cinque e Seicento, nonché modello di Caravaggio. La mostra è stata curata da Gianni Papi, il famoso studioso che ha ricostruito l’artista, e da Maria Cristina Rodeschini, la direttrice della sede museale.
Cecco del Caravaggio, il cui vero nome era Francesco Boneri, è stato allievo e modello di Caravaggio. La sua data di nascita si ipotizza attorno al 1585, anche se il suo luogo di nascita e di morte rimangono sconosciuti. Gianni Papi, il curatore della mostra, ha dedicato trent’anni di ricerca su Cecco. Il risultato sono state diverse pubblicazioni, tra cui due monografie del 1992 e del 2001, e una serie di articoli e contributi. La mostra di Bergamo è il risultato della ricostruzione di Gianni Papi e presenta tutti gli aspetti e i motivi di interesse della vita e delle opere di Cecco, così come le incertezze. La ricostruzione è stata realizzata su elementi che si reggono l’un l’altro con una logica condivisibile, anche se nessuno di essi è stato definitivamente accertato.
Il soprannome di Cecco del Caravaggio, che rimanda alla sua discendenza artistica da Caravaggio, poteva anche alludere alla storia nota tra i due. Secondo Symonds, “Checco del Caravaggio this called among the painters”, potrebbe significare “Checco del Caravaggio era noto fra i pittori”, ma anche “fra i pittori veniva chiamato Checco del Caravaggio”, con valore dispregiativo e diffamatorio. L’esposizione presenta comunque due dipinti di Caravaggio e l’Amor sacro e Amor profano di Giovanni Baglione, che Herwarth Röttgen interpretò come una “inequivocabile anche se velata accusa di sodomia del Baglione contro il Caravaggio”.
Nella mostra è esposto anche il Ritratto di giovane con colletto a lattuga, un’opera attribuita a Cecco del Caravaggio, che si può riconoscere per il linguaggio nell’esecuzione e nella struttura della gorgiera, confrontabile con elementi di altre sue opere, come la camicia del Flautista dell’Ashmolean Museum di Oxford. La mostra espone infine anche opere di altri pittori dell’epoca, definiti “caravaggeschi”, come Bartolomeo Manfredi, Giovanni Antonio Galli e Gian Girolamo Savoldo.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
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