Home » Cibo come arte: la mostra Food Age alla Gnam di Roma
La Gnam (Galleria Nazionale di Arte Moderna) di Roma presenta Food Age: Food as Influencer, una mostra che celebra il cibo come oggetto d’arte. Selezionati dal food designer Martí Guixé e dalla fotografa Inga Knölke, circa cento opere trasfigurano il cibo in oggetto museale, sublimando la sua funzione nutritiva primaria e stimolando il visitatore a guardare con occhi nuovi questi elementi della nostra alimentazione.
Il cibo è parte integrante della nostra quotidianità e si carica di innumerevoli valori, ma anche conflitti: il food designer Martí Guixé e la fotografa Inga Knölke hanno perciò selezionato circa cento opere che lo trasfigurano in oggetto museale, sublimando la sua funzione nutritiva primaria e stimolando il visitatore a guardare con occhi nuovi questi elementi della nostra alimentazione, che improvvisamente appaiono complessi e sfaccettati. Food Age: Food as Influencer è il terzo e ultimo capitolo di una trilogia di esposizioni della Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma (i due precedenti sono Intertwingled del 2022 e On Flower Power del 2019). La mostra celebra l’arte culinaria come parte integrante della nostra cultura e della nostra vita quotidiana, offrendo un’esperienza multisensoriale e unica per gli amanti dell’arte e del cibo.
La mostra copre un’arco cronologico molto ampio, dalla seconda metà del XIX secolo ai giorni nostri, includendo, per esempio delle piccole riproduzioni di mele e pere provenienti dal curioso Museo della frutta di Torino. I curatori conducono il visitatore attraverso tutte le discipline artistiche, dalla pittura al design, dalla grafica alla scultura, dalla fotografia alla performance, in un percorso che libera dalle limitazioni canoniche delle categorie. Tra le opere più importanti presenti alla mostra, la natura morta Mele sulla “Gazzetta del popolo” (1928) di Felice Casorati, costruita intorno ad una manciata di mele verdissime, forse acerbe.
Come accade spesso è meno nota la moglie di Casorati, sebbene dipingesse da prima di conoscerlo: infatti la sua Natura morta (1925) è firmata solo Maugham. Il carboncino di Daphne Casorati Maugham spicca in una parete intera di nature morte di novecentesche, tra Bruno Cassinari ed Emilio Vedova solo per fare due esempi, tutte allestite secondo la tecnica antica della quadreria. Non perdete l’occasione di ammirare queste opere d’arte che celebrano il cibo! La mostra sarà aperta fino al 28 maggio.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Foodando - Nearfuture
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