Gli Osage sono un popolo di nativi americani residenti nella Nazione Osage, in Oklahoma. Negli anni ’20 Ernest Burkhart (Leonardo Di Caprio) di ritorno dalla Grande Guerra arriva nella Osage County per vivere da suo zio, William K. Hale (Robert De Niro). Ernest si sposa due volte, a Osage County, la prima volta con Molly (Lily Gladstone), una di loro. La seconda volta sposa il crimine razziale.
William Hale è l’uomo più potente della contea, uno dei primi bianchi ad aver raggiunto la comunità dei nativi in cerca di fortuna. La Nazione Osage è infatti divenuta terra di ricchezze per via dei giacimenti petroliferi; si tratta della nazione con il reddito pro capite più alto al mondo.
I bianchi vivono nelle città della loro riserva come parassiti, in attesa di spillare loro fino all’ultimo centesimo. Vivono guardando il “diverso” dal basso verso l’alto. Come la storia insegna a più riprese tuttavia, gli yankee odiano stare sotto qualcun altro.
Gli spargimenti di sangue sono insiti nella cultura statunitense, sin dai tempi delle colonie europee che da quelli della rivoluzione americana. Il loro è un popolo sorto su razzie, stupri, genocidi, segregazione e schiavitù.
Il film di Scorsese in un certo senso mette in scena il seguito del processo di colonizzazione avvenuto a partire dal XVI secolo. William Hale è agli occhi degli Osage un benefattore che ama la loro cultura e che ha costruito per loro case e ospedali. Si finge agnello in mezzo al gregge, quando è un lupo fino al midollo.
Il personaggio interpretato da De Niro è un’entità grigia, un vile profanatore che opera annientando tutto ciò che è vitale. Stermina famiglie, stermina una comunità, in nome del suo ego, e di quello a stelle e strisce.
DiCaprio invece interpreta un idiota. Un uomo che dal giorno alla notte, trasferitosi dallo zio, inizia a inseguire il suo stesso sogno: quello di arricchirsi. “Mi piacciono i soldi signore” dice Ernest a Bill Hale all’inizio del film. È un concetto che esaspera anche in altri momenti. Per 209 minuti di film però non si spiega da cosa derivi questa sete di potere, danaro e spargimenti di sangue.

Possiamo quindi dedurre che Burkhart sia assetato di profitto come qualsiasi suo connazionale. La sua voracità è la voracità del capitalismo sfrenato, anzi, parlando del primo dopoguerra, sfrenatissimo. Burkhart insegue il sogno capitalista perché è ciò che la sua generazione e il su tempo vogliono.
Sposa sua moglie su “consiglio” dello zio. La ama veramente? Chi può dirlo, lui di certo no. Vive a cavallo tra due mondi, vivendo i suoi “due matrimoni” senza saper comprendere i propri sentimenti verso nessuno dei due. È un personaggio tormentato dalla sua inadeguatezza, che sia essa nei confronti dello zio piuttosto che nei confronti del mondo Osage che lo ha adottato.
L’opera di Scorsese comprende a fondo le radici del popolo nativo americano, mette sotto processo il proprio paese, processando il proprio senso di colpa di cittadino americano, nei confronti di un popolo il cui genocidio ha permesso la nascita di una nazione. Scorsese ha coinvolto in prima persona la comunità Osage dell’Oklahoma per la produzione del film, decidendo di affidarsi a loro per la ricostruzione scenica di un mondo per lui troppo distante culturalmente.
Se il suo precedente The irishman era l’Iliade della criminalità organizzata, Killers of the flower moon è l’Odissea. L’odissea di un popolo verso la lenta rilegittimazione della propria terra e del proprio diritto alla vita, privatogli da un empio nucleo di usurpatori assuefatti dall’odore del petrolio.
De Niro, DiCaprio e i loro collaboratori si insidiano/insediano nella comunità Osage, come lupi travestiti da agnelli. Scorsese omaggia La morte corre sul fiume di Charles Laughton perseguendo a sua volta l’idea di spingere i personaggi del racconto a dover scovare chi tra di loro è il lupo, in mezzo agli agnelli.
Hale regala a Burkhart un libro sulla cultura Osage all’inizio del film. In una delle pagine figura un disegno di alcuni lupi nascosti nell’erba, prossimi ad aggredire una ragazza. La didascalia sotto l’immagine recita: “Riuscite trovare i lupi in questa immagine?”.