La tredicesima edizione del Premio Lattes Grinzane premia la scrittrice statunitense Karen Russell con il suo romanzo “I Donatori di Sonno”. La premiazione si è svolta al Teatro Sociale Busca di Alba (Cuneo), il 14 ottobre scorso. Il riconoscimento internazionale, intitolato a Mario Lattes e sostenuto dalla Fondazione Bottari Lattes, ha visto quest’anno una sfida tra i migliori libri di narrativa italiani e stranieri pubblicati nell’ultimo anno. La giuria era composta da 400 studentesse e studenti provenienti da 25 giurie scolastiche in Italia, uniti da un’unica giuria a Parigi.

Karen Russell e la sua arte come “maestra del terrore”
Questa la parte saliente della motivazione del premio: “La qualità delle storie dell’orrore si può valutare dalla quantità di sonno che sottraggono, per l’emozione che non permette di chiudere gli occhi. Poi ci si arrende, altrimenti il corpo collassa”. “I Donatori di Sonno” di Karen Russell trasforma infatti l’insonnia in un incubo collettivo: una misteriosa epidemia che impedisce di dormire affligge la mente e il corpo fino alla morte. Ecco una vera apocalisse, candida e terrificante. Ma in questo caos, esistono alcuni donatori che, con il loro sonno, possono lenire le menti affette dalla pandemia, ma a rischio di infettarli con incubi altrettanto terrificanti.
L’umanità è sull’orlo dell’estinzione, e l’unica speranza risiede nei bambini, portatori di sonno incontaminato. La voce narrante del romanzo, una persona che ha perso la sorella tra le prime vittime dell’epidemia, incanta i lettori con la propria storia straziante. Usando la sua vicenda per convincere anche i più riluttanti a donare il proprio sonno, sfiora il tema del dono, del sacrificio per la salvezza e del potere delle narrazioni. Pubblicato negli Stati Uniti nel 2014, il libro non è soltanto una profezia sulla pandemia, ma un’eccezionale reinterpretazione del mito di Morfeo-Hypnos. Con uno stile minimale, fatto di acuti risvolti psicologici e sogni arditi, Karen Russell ci ricorda che alcune ferite non si rimarginano mai completamente, ma possono diventare racconti che donano un senso al dolore e alla paura di tutti. La letteratura diventa il mezzo per appropriarsi e incubare ciò che è stato sognato da altri.
Gli altri finalisti del Grinzane di quest’anno
Per celebrare il trionfo di Karen Russell, la Scuola Holden di Torino ha ospitato una masterclass tenuta dall’autrice stessa. Questa occasione segna l’inizio di una nuova e promettente collaborazione con il Premio Lattes Grinzane, preceduta da una lezione introduttiva di Loredana Lipperini. Ecco infine gli altri finalisti che si sono distinti sono stati “Una notte” di Giosuè Calaciura (Sellerio), “Melancolia” di Mircea Cartarescu (La nave di Teseo), “Avere tutto” di Marco Missiroli (Einaudi) e “Stupore” di Zeruya Shalev (Feltrinelli).