Peter Cameron, scrittore americano di grande successo in questi ultimi anni, sarà ospite dell’anteprima del Festival libro possibile 2023 a Vieste.
Appuntamento per il 26 maggio
L’appuntamento è fissato per il 26 maggio alle 18.30 presso il Cineteatro Adriatico. Durante il festival, Cameron, attualmente in un giro di presentazioni in Italia, presenterà con entusiasmo il suo ultimo lavoro letterario intitolato ‘Che cosa fa la gente tutto il giorno?’ (Adelphi), pubblicato il 16 maggio. L’autore aprirà una nuova e preziosa sezione di incontri in lingua inglese, che per la prima volta arricchirà il programma della 22ª edizione del festival. Questi eventi si svolgeranno dal 5 all’8 luglio a Polignano a Mare (Bari) e dal 18 al 22 luglio a Vieste, dove sarà allestito uno spazio esclusivamente dedicato agli incontri in lingua inglese.
Peter Cameron, riflessioni sulla narrativa e la felicità durante il Premio Sila
Recentemente, durante la sua partecipazione al Premio Sila a Cosenza il 24 maggio, Peter Cameron ha avuto già modo di discutere del suo ultimo libro, esprimendo anche alcune riflessioni sulla felicità. “Ritengo che le persone si sentano attratte dalle storie dolorose perché la felicità è statica”, afferma l’autore. “La narrativa, invece, è dinamica, mentre le persone felici tendono ad essere statiche perché non desiderano modificare la propria situazione“. Durante l’evento, Cameron ha anche affrontato argomenti come la differenza tra romanzo e racconto, le dettagliate descrizioni di persone e oggetti, nonché le sue esperienze a New York e nel Vermont.
“Qui sento la stessa energia che avverto a New York”, continua l’autore con entusiasmo. Durante l’incontro, sono stati trattati diversi temi, e le letture di alcune estratti dei suoi romanzi. “Amo scrivere dialoghi, a volte – dice – i miei personaggi prendono vita da soli. È un modo per far scomparire la mia voce e lasciare emergere quella dei personaggi. Ecco perché mi piace scrivere romanzi in prima persona, in cui il protagonista funge anche da narratore. Questo è il mio modo personale di scomparire”.
