Home » Roald Dahl: le sue opere sottoposte a revisione secondo la cancel culture
Roald Dahl e i suoi scritti sono al centro di una accesa discussione in questi giorni, perché pare che una forma di vera e propria cancel culture stia colpendo questo autore inglese di libri per bambini (scomparso nel 1990) attraverso i suoi titoli più conosciuti come Matilda, Mr. Fox, Augustus Gloop, Charlie e la fabbrica di cioccolato, e tanti altri.
Capita di leggere, nelle ultime edizioni di molte delle opere più amate di Roald Dahl, una sorta di avvertimento che dice più o meno così:“Le meravigliose parole di Roald Dahl possono trasportarti in mondi diversi e farti conoscere i personaggi fantastici. Questo libro è stato scritto molti anni fa, quindi rivediamo regolarmente il linguaggio per assicurarci che possa continuare a essere apprezzato da tutti oggi”. Diversi intellettuali si sono presi la briga di andare a scovare tutti i cambiamenti operati. L’editore inglese Puffin, ad esempio, ha modificato i pronomi e talvolta ha stravolto completamente i personaggi.
Ecco alcuni esempi di come la casa editrice Puffin ha cambiato o addirittura eliminato le parole dell’autore nei romanzi. In “Matilda” il termine “genitori” sostituisce il più articolato “madre e padre”. “Zitto, pazzo!” è stato cambiato in “Ssshh, non ancora”; “Diventare bianco” è diventato “Diventare piuttosto pallido”. In “Charlie e la fabbrica di cioccolato” la battuta di Wonka “Segui questi ordini” è ora “Segui queste istruzioni”; la maggior parte dei riferimenti al peso di Augustus Gloop (nel romanzo chiamato “grasso”) sono stati annullati, così come quelli alle pistole giocattolo di Mike Teavee, rimuovendo due tratti caratteriali fondamentali a dare il senso del romanzo.
Secondo il biografo di Roald Dahl, Matthew Dennison, Roald Dahl dava retta solo ed esclusivamente al suo pubblico di destinazione, cioè i bambini. Tanto che “Non me ne frega niente di quello che pensano gli adulti” era una sua affermazione tipica. Insomma, le modifiche approvate da Puffin mostrano quanto possa essere ridicola la censura riguardo ai libri per bambini.
La “cancel culture” sta andando davvero troppo oltre?
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
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