Home » “La lingua inglese è un francese pronunciato male”
Con il suo titolo provocatorio, l’accademico mira a mettere in luce il complicato intreccio linguistico oltre la Manica, accentuando la presunta ridicolizzazione della resistenza francese agli “anglicismi”. Pur riconoscendo l’abilità dell’inglese nell’adottare un vasto vocabolario proveniente da varie lingue, Cerquiglini sottolinea la flessibilità sorprendente di questa lingua, incorporando parole vichinghe, danesi e francesi.
L’invasione normanna del 1066 introdusse nuove parole nella lingua inglese, come “cabbage” derivato dal normanno “caboche” (testa). Nei secoli successivi, soprattutto durante i XIII e XIV, l’inglese incorporò numerosi prestiti dal francese, utilizzati nel commercio, nell’amministrazione e nel diritto.
Sebbene Shakespeare abbia contribuito significativamente con parole di origine francese, oggi alcuni in Francia si oppongono all’utilizzo di parole “anglosassoni” nel francese moderno. L’Accademia di Francia, responsabile della purezza linguistica dal 1635, ha combattuto contro l’introduzione di nuovi termini, una lotta che continua anche contro i neologismi come ad esempio quelli legati alla pandemia di Covid-19.
Cerquiglini guarda alla contaminazione linguistica tra inglese e francese come un esempio positivo per La Francofonia, sottolineando come il Madagascar adotti il francese nella stessa maniera dell’Inghilterra otto secoli fa. Il linguista auspica che la traduzione automatica possa preservare le lingue locali senza impoverirle, una soluzione che potrebbe essere cruciale anche per la sopravvivenza dell’inglese britannico.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
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