Home » Addio a Piero Gilardi, il maestro dell’Arte povera
Piero Gilardi, noto anche come “il maestro dell’arte povera”, è scomparso all’età di 80 anni, lasciando un vuoto nell’arte contemporanea italiana. Gilardi è stato un artista poliedrico che ha spaziato dalla pittura alla scultura, dalla performance alla videoarte, ma la sua fama è legata soprattutto al concetto di “arte povera”, un movimento artistico che ha avuto il suo apice negli anni ’60 e ’70 e che proponeva un ritorno alle materie semplici e ai processi manuali.
Nato a Torino nel 1942, Piero Gilardi studia all’Accademia di Belle Arti di Torino, dove sviluppa il suo interesse per l’arte concettuale e per la ricerca di nuove forme espressive. Nel corso degli anni ’60, ha lavorato con artisti come Michelangelo Pistoletto e ha partecipato alle mostre organizzate dalla Galleria Sperone di Torino, che hanno visto l’emergere del movimento dell’arte povera. Le prime opere di Gilardi erano sculture realizzate con materiali poveri come la carta e il cartone, che l’artista piegava, tagliava e incollava per creare forme geometriche semplici. In seguito, ha cominciato a utilizzare la schiuma di lattice, un materiale morbido e leggero che gli permetteva di creare oggetti dallo stile surreale e onirico.
Tra le opere più famose di Gilardi ci sono i “tappeti-natura”, grandi pannelli in poliuretano espanso dipinti a mano che rappresentano animali e paesaggi e su cui si poteva camminare, stendersi, riposare. Negli anni ’70, Gilardi si è avvicinato alla performance e alla videoarte, creando opere che mettevano in discussione il rapporto tra l’artista, lo spettatore e il mondo circostante. Nel 1974, ha fondato il “Centro Ricerca Arte Attuale” a Torino, un luogo di incontro e di sperimentazione per artisti di diverse discipline. La sua opera è stata esposta in numerose mostre in Italia e all’estero, tra cui la Biennale di Venezia, il Centre Georges Pompidou di Parigi e il MoMA di New York. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Faenza per la ceramica nel 1985 e il Premio Antonio Feltrinelli per le arti visive nel 2016.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
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