Quando si tiene la mostra su Michelangelo a Palazzo Vecchio a Firenze
Dal 18 ottobre al 26 gennaio 2025, Palazzo Vecchio accoglie una mostra dedicata al rapporto tra Michelangelo Buonarroti e il potere. Curata da Cristina Acidini e Sergio Risaliti, l’esposizione “Michelangelo e il Potere” si snoda attraverso due sale del palazzo, la Sala delle Udienze e la Sala dei Gigli. Più di cinquanta opere, tra cui sculture, dipinti, disegni e lettere, accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso l’interazione dell’artista con le figure di potere. Le opere, provenienti da istituzioni di prestigio come gli Uffizi, il Museo del Bargello e la Fondazione Casa Buonarroti, illustrano come Michelangelo non fosse solo un genio artistico, ma anche un uomo capace di confrontarsi con i potenti del suo tempo.
Qual è il messaggio politico del busto di Bruto
Il pezzo centrale della mostra è il celebre busto di Bruto, prestato eccezionalmente dal Museo del Bargello e mai esposto prima a Palazzo Vecchio. Questa scultura ha un significato politico fortemente simbolico, che rimanda al pensiero di Michelangelo e alla sua opposizione ai Medici. Il busto ritrae l’ideale del tirannicida e diventa un vero manifesto contro la tirannia, influenzato dall’ideologia repubblicana di Donato Giannotti. Michelangelo scolpì questo Bruto in un periodo di grande tensione politica, dopo l’assassinio di Alessandro de’ Medici e forse anche dopo la morte di Lorenzaccio, colui che lo uccise. Questo capolavoro esprime il profondo legame tra arte e politica nell’opera di Michelangelo, facendo emergere il suo ruolo attivo nei dibattiti del tempo.
Quali opere si possono ammirare nella mostra su Michelangelo a Palazzo Vecchio
Nella Sala dei Gigli, la mostra presenta un insieme di ritratti che riflettono l’intenso rapporto di Michelangelo con i potenti dell’epoca. Al centro della sala si erge il Ritratto di Michelangelo di Giuliano Bugiardini, circondato da figure come Savonarola, Pier Soderini e Cosimo I, ognuno dei quali ha avuto un ruolo cruciale nella vita dell’artista. Le opere esposte formano una vera e propria “costellazione” di influenze, evidenziando come Michelangelo sia stato una figura di riferimento in diversi contesti politici e culturali. La mostra vuole ricostruire il reticolo di relazioni e scontri che caratterizzarono la sua lunga carriera.
Michelangelo era un artista indipendente dal potere?
L’esposizione si conclude con una sezione che esplora la lotta di Michelangelo per mantenere la sua indipendenza artistica e personale. Nonostante le pressioni dei potenti e le difficoltà politiche, Michelangelo ha sempre rivendicato la sua libertà creativa, come testimoniano i disegni di fortificazioni realizzati durante l’assedio di Firenze o i progetti per la Basilica di San Pietro. La gipsoteca, che raccoglie calchi di alcune delle sue opere più famose, come il David e la Pietà Vaticana, rende omaggio alla sua capacità di confrontarsi con i grandi dell’epoca senza mai cedere completamente al loro controllo. Questo percorso finale sottolinea come, pur lavorando per papi e nobili, Michelangelo abbia sempre saputo mantenere uno spazio di autonomia e integrità.












