Home » Colosso di Costantino: frammenti di un dito stampati in 3D
La tecnologia 3D come ponte tra arte e scienza. Lo dimostra la sua comparsa in una collaborazione tra i ricercatori dell’Istituto di Cristallografia del Consiglio Nazionale delle Ricerche e il mondo dell’arte. Due frammenti di un dito del Colosso di Costantino sono stati infatti stampati in 3D, tecnologia originariamente sviluppata per la biomedicina. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) è il promotore di questa impresa. Uno dei frammenti è stato abbinato alla riproduzione in gesso del Colosso di Costantino esposta a Varsavia. Il secondo è invece destinato alla statua in esposizione in Giappone fino a marzo del 2024.
I due frammenti stampati in 3D sono ora parte integrante dei calchi in gesso creati nel secolo scorso e conservati presso il Museo della Civiltà Romana. Un particolare di risonanza è che fino al 2018, la mano esposta nei Musei Capitolini era priva di una delle falangi. In quell’anno, gli archeologi hanno provveduto a ricomporre un frammento mancante utilizzando un pezzo di dito in bronzo proveniente dal Louvre, rivelatosi essere il dito indice del Colosso. Una volta completata la ricostruzione, rimaneva il compito di integrare i calchi in gesso conservati nel Museo della Civiltà Romana. Così, nel 2022, è nata una partnership tra il Cnr-Ic e la Sovrintendenza Capitolina per creare queste straordinarie copie 3D. Fabrizio Clemente, responsabile della sede di Napoli del Cnr sottolinea come “Il progetto di trasferire competenze maturate in ambito clinico sanitario verso il settore dei beni culturali ci ha immediatamente catturato.”
I ricercatori dell’Università di Warwick hanno scansionato la copia in vetroresina del dito, prima passato nelle mani del sovrintendente. Grazie alla sponsorizzazione della Fondazione Santobono Pausilipon, presso la sede dell’Istituto di Cristallografia di Napoli hanno provveduto a produrre le copie 3D di questo frammento. Successivamente lo staff scientifico ha lavorato per rendere compatibili le copie con i due calchi in gesso conservati al Museo della Civiltà Romana. La sinergia tra tecnologia moderna e patrimonio storico apre le porte a un futuro avvincente per la conservazione artistica, gettando le basi per nuovi progetti che permetteranno di celebrare e preservare l’eredità culturale del passato.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
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