Home » Donne e archeologia: lo studio CIA mostra l’identikit della professione
L’archeologo italiano del 2024 ha mediamente, 42 anni, è donna, libera professionista e con un alto livello di formazione. Secondo la ricerca Discovering the Archaeologists of Italy 2024, condotta dalla Confederazione Italiana Archeologi, il 70% degli operatori ha conseguito una specializzazione post-laurea, un dato in netto aumento rispetto al 53% di dieci anni fa. Il reddito annuale medio si attesta però tra i 25 e i 30mila euro, rimanendo sotto la media nazionale, nonostante la crescente qualificazione. Anche la distribuzione di genere nel settore sta mutando: il divario tra uomini e donne, un tempo del 70/30, si è ridotto al 64/36, segno di un aumento della presenza maschile.
Nonostante l’avanzamento formativo, le donne continuano a essere sottorappresentate nelle fasce di reddito più alte. Solo il 15% delle professioniste guadagna oltre 30mila euro all’anno, contro il 29% degli uomini. A incidere è il tipo di percorso formativo: il dottorato si conferma come la chiave per accedere a stipendi migliori rispetto alla sola laurea o al diploma di specializzazione. Il lavoro autonomo domina ancora la scena: il 58,9% degli archeologi è freelance, con una prevalenza di professionisti con partita IVA.
Rispetto al 2014, la situazione occupazionale mostra segni di miglioramento. I contratti a tempo indeterminato sono cresciuti fino al 30%, mentre la disoccupazione è crollata al 2,6%, rispetto al drammatico 28% di dieci anni fa. Questo aumento di stabilità ha avuto effetti positivi sulla qualità della vita dei professionisti, favorendo una maggiore propensione a formare famiglie: il 33% dichiara di avere figli, contro il 19% del 2014.
Nonostante i progressi, le molestie sul lavoro rimangono un tema critico. Più di un archeologo su cinque ha subito episodi di molestia, con un impatto maggiore sulle donne. Gli episodi, prevalentemente verbali e perpetrati da esterni al team di lavoro, causano spesso ansia e stress, ma solo il 27% viene denunciato. Questo dato sottolinea l’urgenza di politiche mirate per tutelare le lavoratrici e migliorare l’ambiente professionale.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Foodando - Nearfuture
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