Home » Il museo Chiossone a Genova riapre dopo due anni con una grande mostra
Dopo un lungo periodo di attesa, il Museo Edoardo Chiossone di Genova riaprirà nuovamente venerdì 23 giugno, regalando agli amanti dell’arte una nuova oasi di ispirazione. La chiusura, protrattasi per quasi due anni, era stata necessaria per interventi di adeguamento strutturale e impiantistico
Finalmente, la più prestigiosa collezione d’arte orientale in Italia potrà nuovamente affascinare gli appassionati, trovando dimora nell’edificio razionalista ideato dall’architetto Mario Labò. In occasione della riapertura, il museo si presenta in tutto il suo splendore con l’inaugurazione della mostra “La Grande Onda: l’importanza dell’acqua nella cultura giapponese”. L’esposizione è introdotta dalla xilografia di Hokusai. Il pubblico potrà accedere alla mostra a partire dal 24 giugno, con un’apertura serale straordinaria dalle 20:00 alle 22:30 e l’ingresso gratuito. I visitatori potranno immergersi nell’arte giapponese fino al 23 settembre.
Il Museo Chiossone ospita la più vasta e rilevante collezione d’arte giapponese in Italia, frutto del lavoro instancabile dell’artista genovese Edoardo Chiossone. Chiossone trascorse un lungo periodo di vita in Giappone alla fine del XIX secolo. Abilissimo incisore, visse a Tokyo dal 1875 al 1898, contribuendo all’Officina Carte e Valori del Ministero delle Finanze. L’artista è riconosciuto in tutto il mondo per aver progettato le prime banconote e carte di valore giapponesi.
Posizionato su una collina, con vista sul mare e circondato dal verde del parco storico di Villetta Di Negro, il museo si erge come un luogo di incantevole bellezza, inserito armoniosamente nei percorsi panoramici e botanici. La collezione di Chiossone fu la prima esposizione di arte orientale aperta al pubblico in Italia, inaugurata nel 1905 nella sua sede originale presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti. Nel 1971, la collezione fu trasferita nell’attuale edificio, progettato appositamente per questo scopo dall’architetto genovese Mario Labò negli anni ’50. Grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, i recenti lavori di adeguamento hanno permesso il recupero della grande terrazza panoramica del museo, ora utilizzabile per eventi all’aperto.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
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