La storia di Twitch è strettamente legata ai videogiochi e alla loro inarrestabile diffusione nella società contemporanea. Lanciata il 19 marzo 2007 con il nome di Justin.tv, la piattaforma – realizzata da Justin Kan ed Emmett Shear – in origine presentava diverse categorie di contenuti, che venivano trasmessi in diretta streaming da utenti che si collegavano alla rete da ogni angolo del globo. Nel giro di pochi anni, però, le trasmissioni finirono per polarizzarsi tutte intorno ai programmi dedicati esclusivamente all’intrattenimento elettronico, dando vita ad un ecosistema che il 6 giugno 2011 cambiava il nome in favore di Twitch.tv. La consacrazione definitiva vide la piattaforma imporsi – dopo la chiusura del competitor Own3d.tv – come leader assoluto nel settore degli e-sport, arrivando a registrare nell’ottobre del 2013 circa 45 milioni di utenti attivi. Non passò molto tempo prima che Amazon si rendesse conto delle incredibili potenzialità del fenomeno, avanzando ad agosto del 2014 un’irrifiutabile proposta di acquisizione dal valore di 970 milioni di dollari.

Contenuti principali
Twitch nasce allo scopo di creare una ‘’televisione’’ alternativa e interattiva riservata principalmente alla cultura videoludica in tutte le sue sfaccettate manifestazioni. Le trasmissioni devono essere effettuate sempre in diretta, ma nella maggior parte dei casi possono essere recuperate anche al di fuori di quest’ultima. Il palinsesto della piattaforma si divide in un numero imprecisato di categorie, all’interno delle quali si alternano periodicamente le trasmissioni di un determinato videogioco. Le più gettonate e seguite fanno parte del succitato ambito degli e-sport: videogiochi votati prevalentemente alla competizione amatoriale e professionale, attorno ai quali ruotano ogni anno gare ufficiali con premi che arrivano anche a superare i 30 milioni di dollari. A seguire troviamo le battle royale – tra cui il famoso Fortnite – che pur essendo caratterizzate anch’esse da un’impostazione tipicamente PVP (player vs player) non rientrano nella categoria degli sport elettronici, a causa di un gameplay non particolarmente bilanciato. Non mancano altre tipologie di videogiochi – action adventure, platform, picchiaduro, hack and slash, fps, tps, etc – i quali tuttavia vantano un’audience decisamente più contenuta.
Lavorare con Twitch
Guadagnare su Twitch è possibile, ma tutt’altro che semplice. I primi passi non presentano particolari difficoltà: iscriversi è facilissimo, come è altrettanto facile trasmettere in streaming. Il problema è costruire il proprio pubblico, offrendo a quest’ultimo trasmissioni periodiche interessanti e coinvolgenti. Inoltre, i contenuti trasmessi dovranno essere regolari e costanti: nessuno streamer può sperare di diventare popolare trasmettendo una tantum, senza un minimo di organizzazione generale. Appare chiaro, dunque, che fare live su Twitch è a tutti gli effetti un vero lavoro, dove ognuno è libero di investire il tempo che desidera e dove il ritorno economico – almeno all’inizio – può essere veramente esiguo, se non addirittura assente. Non esiste una scienza esatta per cominciare a fare fortuna su questa piattaforma, ma di certo il talento aiuta molto: le vere star di questo mondo sono ancora oggi coloro i quali dimostrano ogni giorno le loro grandi abilità competitive, sorprendendo la platea con giocate coraggiose, avvincenti e spettacolari.