Home » Milan Kundera: una vita riservata, lontano dai riflettori
La scomparsa del grande scrittore ceco Milan Kundera,morto mercoledì 12 luglio a 94 anni, lascia spazio ad una riflessione sulla vita sotto i riflettori. Kundera era infatti uno scrittore molto schivo, che dal 1985 non rilasciava più interviste né notizie pubbliche di sé. Come informazione biografica, si è accontentato di dichiarare: “Milan Kundera è nato in Cecoslovacchia. Nel 1975 si trasferisce in Francia”
Autore dal fascino misterioso e dal carattere riservato, Kundera è diventato famoso in tutto il mondo grazie a un corpus di libri tradotto in quaranta lingue diverse. Nato il 1 aprile 1929 a Brno, in Cecoslovacchia, da un padre musicologo e pianista, la sua carriera di scrittore si è intrecciata con la storia travagliata di un secolo. Il “secolo breve” che ha visto il comunismo crollare dopo aver dominato le coscienze dell’intellettualità europea. Questo dramma è stato il cuore pulsante della vocazione di Milan Kundera, che nel 1967 ha pubblicato il suo primo romanzo, “Lo scherzo”.
Uno dei temi centrali del suo lavoro è stato il confronto tra la sfera intima dell’individuo, la sua natura sfuggente e casuale, e la finzione di un’ideologia collettiva, in questo caso il comunismo stalinista. Gli eventi che hanno segnato la vita dell’autore sono stati profondamente tragici, in quanto ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze di questi avvenimenti. In un certo senso, sono stati questi eventi a plasmare il corso della sua esistenza.
Milan Kundera è stato un convinto comunista fin dall’età di 18 anni, quando si iscrisse al Partito dopo la presa del potere in Cecoslovacchia al termine della seconda guerra mondiale. Sebbene sia stato espulso dal partito nel 1956, fu reintegrato prima di essere definitivamente allontanato nel 1970. Il motivo fu il suo attivo coinvolgimento nella Primavera di Praga del 1968. Ma Kundera non era un contestatore alla moda degli anni ’60. Il movimento praghese difendeva la cultura europea e le sue tradizioni minacciate dal materialismo superficiale. A metà degli anni ’70 Kundera dichiarò di voler smettere di scrivere. I suoi ammiratori e amici lo convinsero però a continuare, invitandolo in Francia nel 1975. Nel 1984 ottenne infatti enorme successo con “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. Il romanzo, ispirato al tema nietzscheano del rifiuto del peso dell’esistenza, esplora la dicotomia presente in ogni essere umano tra il desiderio di autenticità e il dovere di mantenersi lucidi.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
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