Home » Strange way of life – la virilità messa alle strette
Strange way of life è la prima produzione cinematografica targata Yves Saint Laurent, scritta e diretta da Pedro Almodovar, con Ethan Hawke e Pedro Pascal.
Almodovar gira un western contemporaneo, non per ambientazione storica, ma per temi. Ci sono lo sceriffo di un villaggio nel deserto, Jake, (Hawke) e un cowboy errante, Silva (Pascal). Non si vedono da venticinque anni, quando da ragazzi Jake lasciò Silvia. Volevano costruire un ranch nel quale vivere insieme, ma Jake non riusciva a capire cosa potessero mai fare due uomini vivendo da soli sotto lo stesso tetto.
Il senso del corto di Almodovar risiede in questo concetto. “Prendersi cura l’uno dell’altro” gli risponde Silva, venticinque anni dopo. Due uomini sotto un tetto vogliono quello che vorrebbe ogni coppia, protezione reciproca, trovare conforto tra quelle quattro mura.
Per mesi Strange way of life è stata definita “western-queer”. Ma perché etichettarlo come nuova forma di western applicata a una variazione di genere e/o di orientamento sessuale? Strange way of life (strana forma della vita) come titolo potrebbe alludere a questo in effetti, ma nel concreto Almodovar non fa altro che mettere in scena una semplice trama da western reazionario e adattarla al suo cinema.
I due cavalieri sono attratti sessualmente, hanno dei trascorsi sentimentali? Non è un elemento eclatante se stiamo a guardare ai fatti. La bisessualità dei due non viene evidenziata, il loro rapporto si consuma con naturalezza, come se fosse socialmente accettato, dio grazie.
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Al massimo si può discutere sul personaggio dello sceriffo, che ostenta una virilità artefatta, che non gli appartiene, con questa voce cavernosa e impostata che non gli viene neanche naturale. Un po’ come la finta voce in falsetto di Michael Jackson.
La “strana forma della vita” vuole più schernire gli standard sociali e cinematografici (per l’appunto, la virilità tossica, le atmosfere western) inserendo elementi di contrasto. Prendete ad esempio il dolcissimo co-protagonista interpretato da Pedro Pascal. Per non parlare dei colori sgargianti tipici del cinema di Almodovar, in totale contrasto con l’arida tavolozza che colora il Far West.
La società “al maschile” è la discriminata, non la discriminante. Quest’ultimo ruolo andrebbe attribuito allo stesso Almodovar, che si prende gioco del mondo maschile con astuzia e con fare provocatorio, come da sempre nel suo cinema.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Foodando - Nearfuture
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