Cosa rappresenta Casa Vasari ad Arezzo
Giorgio Vasari, pittore, architetto e scrittore, trasformò la sua casa ad Arezzo in un capolavoro che non è solo una testimonianza della sua arte, ma un vero e proprio manifesto del suo ruolo di intellettuale del Rinascimento. Dagli affreschi agli arredi, ogni dettaglio di Casa Vasari racconta l’evoluzione dell’artista, che non si limitò solo alla pratica pittorica ma interpretò il ruolo dell’architetto come figura chiave del mondo cortigiano. La mostra “Il disegno fu lo imitare il più bello della natura”, allestita nella sua dimora e aperta fino al febbraio 2025, si propone di restituire una visione completa del Vasari artista e pensatore, che riuscì a coniugare arte, architettura e filosofia in un’unica visione.
Come si articola la mostra sul Vasari da settembre ’24 ad Arezzo
Il percorso della mostra si sviluppa in diverse sezioni, ognuna delle quali approfondisce un aspetto della poliedricità di Vasari. Tra disegni originali, manoscritti e modelli, si delinea un dialogo tra le opere e le decorazioni pittoriche presenti nella casa. La “Camera della Fama e delle Arti” ospita un modello del capitello degli Uffizi, simbolo del contributo architettonico di Vasari, mentre gli affreschi della “Camera di Apollo e delle Muse” sottolineano il legame dell’artista con Cosimo I de’ Medici. Qui, la presenza della scultura “Apollo” di Willem van de Tetrode amplifica il significato simbolico degli affreschi, che richiamano la poetica dell’arte come strumento di potere e bellezza.

Qual è l’eredità di Vasari nel mondo
La terza sala della mostra, conosciuta come la “Cucina”, offre uno sguardo sulla ricezione novecentesca dell’opera di Vasari, in particolare attraverso i disegni di Vincenzo Fasolo, che reinterpretò il maestro in chiave moderna. L’esposizione si sofferma inoltre sul legame tra Vasari e alcuni dei principali architetti del XX secolo, esplorando come questi ultimi abbiano fatto delle proprie abitazioni dei manifesti di innovazione, proprio come fece Vasari con la sua casa. Un parallelo affascinante che mostra come l’arte e l’architettura siano mezzi potenti per esprimere idee e influenzare il pensiero delle epoche successive.
Che importanza dava Vasari all’arte
L’ultima sala, “Sala del Trionfo e della Virtù”, ospita la statua di Diana Efesina proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Questa divinità, rappresentata anche in un affresco della sala da Vasari, simboleggia la forza creatrice della Natura, un tema caro all’artista e centrale nell’iconografia del Cinquecento. Il dialogo tra la scultura e l’affresco sottolinea l’importanza che Vasari attribuiva all’arte come celebrazione del mondo naturale e della virtù umana. Questo spazio conclusivo della mostra permette ai visitatori di cogliere l’essenza del pensiero vasariano, che vedeva nell’arte un mezzo di elevazione spirituale e intellettuale.