Home » Donne, bambini e invisibili in Unveiled di Farnaz Damnabi a Milano
Si intitola Unleived ed è una mostra che cattura l’essenza e celebra l’identità femminile iraniana nelle vite quotidiane di donne, madri e lavoratrici. In Italia, alla Galleria 29 Arts in Progress di Milano, l’artista iraniana Farnaz Damnabi presenta la sua prima mostra personale fino al 28 luglio.
Le opere selezionate narrano storie e tributi di straordinarie donne iraniane che affrontano una crisi dei diritti civili nel loro paese. L’esposizione è una pungente rappresentazione delle emozioni umane, che raggiunge il profondo delle nostre anime.
Le fotografie mettono in luce l’assenza di valori fondamentali come l’uguaglianza, il valore e la libertà. Esse sottolineano anche la discriminazione presente nel mercato del lavoro, la disparità salariale di genere e la mancanza di riconoscimento per il loro silenzioso ma indispensabile contributo in settori economici e artigianali, come la raccolta dello zafferano nei campi di Torbat Heydarieh o la produzione di tappeti.
Nella sua serie più recente, intitolata “Be like a Butterfly”, l’artista documenta il tentativo delle nuove generazioni di donne di migliorare la propria condizione. Tra i suoi celebri reportage si trovano quelli dedicati ai bambini: attraverso le sue fotografie, oltre a mostrare le difficoltà di un’infanzia vissuta in questo paese, si scopre la magia che i bambini riescono a trovare anche nelle situazioni più avverse.
Nata nel 1994, Farnaz Damnabi è una delle più giovani autrici emergenti della scena artistica contemporanea iraniana. Come le sue colleghe, ella pone le donne al centro della sua ricerca artistica. Le sue opere raccontano storie di vite vissute in luoghi remoti e città sconosciute. Ogni immagine trasmette un senso di struggente disagio, offrendo uno sguardo sulla quotidianità e sui piccoli gesti in scenari sospesi tra passato e presente. In merito al suo lavoro, l’artista afferma: “L’arte esprime i sentimenti, ma non dobbiamo aspettarci che gli artisti facciano la rivoluzione. Come fotografa, vorrei contribuire alla storia del mio Paese, perché documentare la vita degli altri è ciò che mi appassiona veramente”.
© 2023 World Culture - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 33 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Findyourtravel - Foodando - Nearfuture
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