Quali sono gli oggetti che saranno rimpatriati in Italia
L’accordo firmato a Berlino il 13 giugno 2024 segna il ritorno in Italia di un prezioso corredo funerario di origine apula, composto da 14 vasi e 10 piatti decorati, nonché di un frammento di affresco proveniente da una villa di Boscoreale. Questi reperti, che figuravano nell’elenco di beni trafugati dal noto trafficante d’arte Giacomo Medici, erano stati acquisiti illegalmente e poi venduti all’Altes Museum per un’ingente somma.
Su quanti reperti italiani dalla Germania sono partiti provvedimenti di confisca
Grazie alle indagini dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e all’impegno delle Procure della Repubblica di Roma e Foggia, su 21 dei 25 reperti sono stati avviati procedimenti giudiziari e sono stati emessi provvedimenti di confisca. Tuttavia, l’autorità giudiziaria tedesca ha inizialmente rifiutato di dare esecuzione ai decreti italiani, ostacolando il processo di rimpatrio.

Da chi è stato firmato l’accordo per la restituzione di 25 oggetti italiani dalla Germania
Vista la volontà della Fondazione dei Musei della Prussia di restituire i reperti, è stato negoziato un accordo di collaborazione che prevede, in cambio del rimpatrio, il prestito per quattro anni (rinnovabile una volta) di alcuni reperti al museo tedesco. Si tratta di un modello di cooperazione già adottato con altri musei stranieri, che permette di condividere e valorizzare il patrimonio culturale in modo reciproco. L’accordo è stato firmato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dalla ministra della Cultura tedesca, Claudia Roth, e dall’Ambasciatore d’Italia a Berlino, Armando Varricchio.
Restituzione dei reperti archeologici all’Italia: cosa ha detto il ministro Sangiuliano
Il rimpatrio di questi 25 reperti rappresenta un segnale forte nella lotta contro il traffico illegale di beni culturali. “Si tratta di reperti archeologici che gli esperti reputano di grande importanza. Abbiamo condotto un serrato lavoro diplomatico per riportarli in Italia. Ringrazio il governo tedesco per il rispetto delle regole. Continueremo a lavorare per riportare in patria quanto illecitamente finito all’estero”, afferma il ministro Sangiuliano. Per il ministro Roth invece: “Questo rimpatrio è un chiaro esempio dell’efficacia della tutela dei beni culturali in Germania e in Europa. Ciò che evidenzia il rimpatrio di oggi è il significato profondo della tutela, ovvero identificare e proteggere i beni culturali che provengono da saccheggi, rapine, contrabbando e scavi illegali. Altrettanto importante è la stretta collaborazione tra Germania e Italia in questo campo: finora nessun altro Paese ha ricevuto così tanti resi di beni culturali scambiati illegalmente come l’Italia”.