L’attesa è finita: Wolfs di Jon Watts (regista dell’ultima trilogia dedicata all’Uomo-Ragno) è stato presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. La produzione targata Apple vede il ritorno alla scrittura di Watts, quasi un decennio dopo l’ultima volta.
La mano del regista e sceneggiatore rende il progetto, se non altro, molto sentito in termini di irriverenza comica. Pitt e Clooney interpretano infatti due “tuttofare” che vengono assoldati da uomini e donne di potere affinché li aiutino a risolvere situazioni scomode, come ad esempio ripulire una camera d’albergo da un bagno di sangue. Sono “Wolfs” proprio come il signor Wolf de Le iene di Quentin Tarantino, l’allusione è chiara come il sole.
Entrambi credono di essere unici, in quello che fanno. Entrambi i lupi solitari sentono di doversi dimostrare all’altezza, agli occhi dell’altro. Due mani della criminalità organizzata newyorkese, incapacitati ad accettare l’idea di essere ormai antiquati. Nel modus operandi, nella considerazione che hanno del proprio lavoro, soprattutto nella qualità del loro fisico.
Gli esilaranti momenti in cui Pitt e Clooney scherzano sugli acciacchi da vecchiaia, demoliscono splendidamente lo status-quo ridicolo di sex symbol che i due divi sono costretti a portarsi dietro, sebbene siano a un passo dall’età pensionabile.
Normalmente da un prodotto che si presenta alla finestra di distribuzione come “il crossover tra i due super-divi della Hollywood moderna” avrebbe fatto pensare a un prodotto qualitativamente discutibile. Contro ogni pronostico Jon Watts con Wolfs torna a portare avanti un’idea di cinema di genere personale, dimostrando grande lucidità nel riflettere metatestaualmente sul “peso” dei suoi due interpreti.
Paradossalmente, se venduto nella maniera più inopportuna, Wolfs rischia di venire apprezzato per la sua splendida struttura da dark comedy, incassando però poco. L’audacia di Watts ed Apple si traduce in un prodotto di genere dal buon valore creativo. La dignità del film non ha bisogno di essere progettata attorno allo charme erotico dei due super-divi. Sono anzi Pitt e Clooney ad alzare il livello di una sceneggiatura già di per sé spumeggiante.
Vedere sul grande schermo queste due leggende insieme è esattamente per come ve lo aspettereste: un lavoro retto su una chimica stupefacente tra i due. Gli ottimi tempi da commedia, ritmati dalle interazioni scintillanti tra i due lupi, riescono puntualmente a chiudere gag lunghe anche cinque o dieci minuti, alle volte. Come fossimo a teatro, le punch-line impiegano anche un’intera sequenza ad arrivare, ruotando continuamente attorno alle discussioni, deliranti, ma che colpiscono dritto al centro del bersaglio.
Wolfs di Jon Watts è una commedia dai toni dark stupefacente, un buddy movie che glorifica una fratellanza divistica lunga quasi trent’anni, ma mai sfoggiata sul grande schermo sino a oggi.